Ogni sera ci addormentiamo, la connessione cerebrale si stacca e la coscienza si spegne, al mattino la connessione con il cervello si accende e riprendiamo la coscienza, ci svegliamo. Quando alla fine della vita lasciamo il corpo anche in questo caso la coscienza si spegne perché viene meno alla connessione con il cervello e sembra che non ci sia una continuazione, non vediamo più fisicamente il defunto e sorge la domanda:
Dove andiamo con la coscienza quando ci addormentiamo, cosa facciamo durante la notte?
E cosa succede quando moriamo, la nostra coscienza svanisce o rimane, cosa avviene dopo la morte?
In tutti e due i casi c’è uno spazio di tempo che possiamo definire con la parola “viaggio”, è un viaggio, ogni notte viaggiamo nello spazio e ritorniamo al mattino con il risveglio. Nel caso della morte si è sempre usata la metafora del viaggio, ma va affrontata la domanda se dopo il grande viaggio finisce tutto o vi è un ritorno nella sfera terrestre. In questo incontro vogliamo approfondire e allo stesso tempo ampliare queste grandi domande dell’anima.
ARGOMENTI TRATTATI
- Costituzione profonda dell’uomo
- La nascita e la morte
- Il mistero del sonno e la sua funzione
- Cosa avviene durante la notte
- Cosa avviene nel viaggio dopo la morte
- Analogie fra sonno e morte
- Addio, è il saluto che porgiamo ai defunti, qual è il senso
- Il viaggio andata e ritorno del sonno e della morte
- La conoscenza che accende la speranza
Il sonno nelle tradizioni esoteriche è sempre stato chiamato il piccolo viaggio e la morte il grande viaggio, il sonno è il fratello minore della morte. In realtà noi moriamo ogni notte ma il ritorno avviene in un tempo breve e non ci provoca molto disagio, cosa che nel bambino piccolo viene avvertito in modo più forte. Il post-mortem ha un ciclo più lungo da qualche secolo a diversi secoli pertanto non avendo la percezione a breve distanza, in questo vuoto si inserisce il dubbio che la morte può essere un viaggio senza ritorno. Conoscendo il ritmo tra una vita e l’altra gli orizzonti dell’anima si aprono e si vince la paura della “sorella morte”.