Il mistero della Vita è la Morte, se la morte non trova un senso nella coscienza umana è un fattore inaccettabile, non si può giustificare, ancora di più se chi fa l’esperienza della morte è un bambino o un ragazzo che non ha potuto esprimere se stesso o lo ha fatto solo in parte, il suo potenziale nel progetto di vita che si era prefisso.
L’umanità è chiamata a confrontarsi con questo enigma e se non lo fa si trova impreparata e travolta davanti ai fatti della vita, in fondo riguarda tutti, poiché “siamo nati ed è certo, che dobbiamo morire è sicuro”, diceva il mio caro papà. Vivere la vita senza penetrare il buio della morte getta l’anima nell’incertezza, nel dubbio, nell’insicurezza, nel non senso, a volte nell’angoscia e nella disperazione. La religione non soddisfa le domande più profonde dell’anima, l’ateismo rimette tutto al caso favorendo il caos e il nulla della coscienza. Forse è il caso di aprire un dialogo con ciò che fa più paura affinché la morte divenga “sorella morte”.
ARGOMENTI TRATTATI :
- Da dove veniamo, esistiamo già prima di nascere?
- Cosa avviene nel momento della nascita?
- Cos’è la morte?
- Quando è nata la morte?
- Significato di morte
- Ci scegliamo i genitori?
- Morti premature, quale può essere il senso?
- È possibile un dialogo con i defunti?
- Vivi e morti uniti nella coscienza
- Morte nell’anima, immortalità nello spirito
La vita è breve sulla Terra tanto vale viverla al meglio, per viverla in pienezza va conosciuta l’altra faccia della medaglia: la morte. Fino a quando la morte fa paura la vita è vuota e senza senso, il senso della vita è quello di superare la morte, di integrarla, di vincerla, di abbracciarla, di amarla, poiché se è stata creata ha un senso… è solo Amore nella mente del Creatore. Se rimaniamo nella morsa della morte la subiamo, se invece la illuminiamo molla la presa e la vediamo nella sua vera Luce.